Quando parliamo di manipolazioni vertebrali parliamo innanzitutto di una pratica che deve essere eseguita solamente da personale sanitario autorizzato e con una specifica preparazione.
In presenza di patologie che coinvolgono la colonna vertebrale, questa tecnica risulta essere una delle più efficaci ed apprezzate dai pazienti.
Esistono delle varianti per quanto riguarda le manipolazioni, in quanto alcuni preferiscono agire sulla barriera ossea e legamentosa, altri invece (come me) amano rispettare le funzioni anatomiche e creare una limitazione fittizia e sicura.
Dopo che viene eseguita la manipolazione, cambia il dolore, la mobilità e la contrazione dei muscoli; in questo modo si riesce non solo a riportare le varie vertebre nella loro posizione corretta ma anche creare un rilascio muscolare.
Questo rilascio muscolare è dato dal fatto che durante una manipolazione vertebrale si generano una serie di segnali che arrivano al cervello il quale rilassa il muscolo e permette al paziente di sentirsi meglio; il segnale dolorifico si interrompe con questa manovra facendo passare i vari disturbi.
Parliamo ora della modalità di esecuzione di queste manipolazioni vertebrali.
Dobbiamo precisare però che ogni articolazione presenta un suo determinato movimento ed una sua ampiezza; se però si vanno a sommare i vari movimenti tra loro, ecco che la possibilità di muovere diminuisce e diminuisce anche quanto si muove.
Si crea inizialmente una sorta di barriera “fittizia” attraverso la combinazione di più movimenti, poi con una manovra veloce e di piccola ampiezza si va a superare questo limite da noi creato senza danneggiare nulla. Questo concetto è importante in quanto rende le manipolazioni vertebrali un approccio terapeutico sicuro e di rapida applicazione.
La manipolazione vertebrale fa collassare la pressione all’interno delle capsule articolari delle varie vertebre: in questo modo si genera il segnale che abbiamo sopra descritto aiutando il sistema riequilibrarsi.
Durante la manovra nel mio studio cerco lo scrocchio rumoroso in quanto è la certificazione che si è andati a bersaglio e che si è ottenuto quell’effetto terapeutico.
Più cavitazioni riesco ad ottenere durante la manovra, meglio è per il paziente, che percepisce subito un grande senso di leggerezza e di diminuzione del dolore.
Quando si usano
Veniamo ora a parlare di quando vengono fatte le manipolazioni e per quale patologie sono altamente indicate:
- Dolore al collo
- Ernia Cervicale
- Protrusione discale
- Dolore al trapezio
- Dolore alla nuca
- Mal di testa
- Dorsalgie
- Patologie dell’articolazione Temporo-mandibolare
- Dolore alla spalla
- Alterazioni nella funzionalità digestiva
- Mal di schiena
- Sciatalgie
- Sacroileite
- Dolore in zona osso sacro
- Dolore al Coccige
- Radicolopatia
- Colpo di frusta
- Infiammazione della cervicale
- Scricchiolio al collo
- Artrosi Cervicale
- Vertigini da Cervicale
- Verticalizzazione cervicale
- Sindrome Di Meniere
- Nevralgia del trigemino
- Sbandamenti
Parliamo ora delle condizioni per le quale non è consigliabile scegliere una manipolazione vertebrale. Durante la valutazione infatti è importante valutare tutte le situazioni che potrebbero non beneficiare di un intervento manipolativo e quindi scegliere strade differenti.
- Artrosi molto grave: Quando è presente una artrosi molto grave con formazione di osteofiti una manipolazione potrebbe non essere molto indicata; se le superfici articolari infatti non hanno più quella capacità di muoversi in maniera corretta, creare un movimento così rapido potrebbe non fare al caso del paziente.
- Danni neurologici: se sono presenti danni chiari oppure delle sofferenze neurologiche in atto, il mio consiglio almeno di attendere eventuali variazioni prima di procedere con le manipolazioni.
- Patologie tumorali: ovviamente nel caso in cui siano presenti dei tumori che coinvolgono il sistema osseo e lo rendono fragile, bisogna astenersi assolutamente dal manipolare i pazienti.
- Osteoporosi: Se l’osso si presenta fragile e che potrebbe rompersi da un momento all’altro, evitare le manipolazioni permette di escludere alcune sgradite sorprese.
- Fratture vertebrali: ovviamente se è già presente una frattura vertebrale, è assolutamente vietato manipolare il distretto che invece deve essere tutelato e immobilizzato.
- Precedenti interventi chirurgici: nei casi in cui siano presenti delle stabilizzazioni vertebrali, quel distretto non deve assolutamente essere movimentato in quanto bloccato con dei mezzi di sintesi e quindi renderebbero il tutto molto pericoloso.